martedì 22 gennaio 2008

Flagellazione degli sciiti

In Afghanistan i musulmani sciiti celebrano la «Ashura» flagellandosi violentemente con catene e coltelli fino a farsi sanguinare (abbondantemente). La processione religiosa vuole ricordare il martirio del nipote di Maometto, Hussein, ucciso nella battaglia di Karbala, nell'attuale Iraq, nel 680 dopo Cristo.

Questa immagine lascia perfettamente intedere quanto sia profonda e radicata la fede musulmana. L'ammirazione che potrei provare si fonde alla mia personale disapprovazione verso il concetto di dolore come prova di fede. Il credo verso qualsiasi forma religiosa dovrebbe un sentimento di amore e non di alienazione fisica. Questa mia considerazione può essere ovviamente essere estesa a forme passate del credo cristiano come, ad esempio, l'applicazione del cilicio.

Quest'ultimo strumento di dolore fù introdotto dagli anacoreti cristiani che erano soliti indossarlo sulla nuda pelle per fare penitenza e mortificare la carne. Il cilicio è una cinghia uncinata o formata da una corda ruvida costellata di nodi, che viene stretta attorno alla vita o alla coscia in modo da provocare un dolore non estremo ma costante. Questo strumento di dolore fù utilizzato anche dai Membri Numerari dell'Opus Dei che mortificavano il proprio corpo per due ore al giorno per avvicinarsi al sacrificio di Cristo.

Credo che l'affermazione di un credo religioso dovrebbe essere dimostrato attraverso tutt'altre forme di fede.

1 commento:

Anonimo ha detto...

In effetti..